Un vino-simbolo che si porta la sua regione d’origine nel nome e che accompagna la storia di tutto un ricco territorio.
La DOC Montepulciano d’Abruzzo ha poco più di mezzo secolo di vita ma il vino rosso più famoso nella Regione dei Parchi può vantare una storia millenaria, celebrata già nelle opere del grande poeta latino Ovidio, nato a Sulmona, in provincia de L’Aquila.
Il Montepulciano d’Abruzzo è uno dei principali rossi italiani e prende il suo nome dal vitigno più tipico in queste aree. Dalle uve Montepulciano d’Abruzzo nascono infinite versioni del rosso forte e gentile: giustamente tannico e, nello stesso tempo, fruttato, speziato, intenso, etereo.
In questo articolo ti guidiamo alla scoperta della sua storia.
Contents
ToggleMontepulciano d’Abruzzo: una storia millenaria e un giovane riconoscimento
Le prime testimonianze circa l’esistenza di un vino prodotto a partire da uve del vitigno Montepulciano d’Abruzzo si trovano negli scritti dello storico greco Polibio (siamo a cavallo tra il terzo e il secondo secolo a.C.) che racconta di come, durante le guerre puniche, il generale cartaginese Annibale ne offrisse “coppe” ai soldati per rinvigorirli e alleviarne le fatiche delle battaglie. A quei tempi il vitigno del Montepulciano d’Abruzzo è collocato nell’allora territorio dei Pretuzi (l’attuale provincia teramana) ma appena un secolo dopo Ovidio rivendica che è la “sua” Valle Peligna la culla dei vigneti del Montepulciano, dei quali celebra la bellezza ne “Le Metamorfosi”.
Oggi queste uve a bacca nera spaziano dalla montagna alla costa passando per la collina – in una singolare sintesi paesaggistica racchiusa in un’area dall’estensione di appena 50 km – e rappresentano il filo conduttore della forte identità territoriale abruzzese, oltre che un’importante risorsa economica.
Il Montepulciano d’Abruzzo si è poi diffuso anche nelle altre regioni adriatiche, specialmente nelle Marche e nel Molise che godono di un clima mediterraneo simile a quello abruzzese, essenziale alla sua coltivazione ma soprattutto allo sviluppo di tutte quelle qualità che si trasformeranno, nel vino, nelle note olfattive e gustative più tipiche e riconoscibili.
La DOC e il suo disciplinare sono stati istituiti nel 1968 in virtù delle particolari caratteristiche climatiche che conferiscono alla produzione vitivinicola abruzzese peculiarità non replicabili altrove.
Montepulciano d’Abruzzo: caratteristiche e peculiarità di un vitigno diventato il vino- simbolo della regione
Quello del Montepulciano d’Abruzzo è un vitigno vigoroso e mediamente tardivo, abbastanza resistente, che regala una produzione molto abbondante. Proprio l’abbondanza della produzione ha reso l’Abruzzo protagonista, negli anni, dell’esportazione – soprattutto interna – di ingenti quantità di semilavorati per sostenere la produzione di altre denominazioni in altre regioni.
Il vino che se ne ricava, tipicamente color rosso rubino dai riflessi che possono diventare granata, dal palato asciutto e corposo, con note di frutti rossi che nella versione “riserva” cedono il passo a note speziate,si distingue per una certa versatilità delle sue caratteristiche organolettiche: può essere bevuto giovane, senza attendere un particolare affinamento, ma nel tempo la complessità organolettica viene fuori in tutta la sua potenza. Queste caratteristiche ne fanno un vino versatile e adatto a molti mercati.
Montepulciano d’Abruzzo biologico: una spinta in più
Sulla scia del forte aumento del consumo di vino biologico (+60% nell’ultimo triennio secondo i dati del Report Wine Monitor Nomisma), anche il Montepulciano d’Abruzzo si declina in questa veste.
In regione c’è chi lavora nel segno del biologico da tempi non sospetti, quando il trend di bere BIO era ancora molto lontano dall’intravedersi: come noi della famiglia Jasci, che produciamo vini biologici da oltre 40 anni.
Una tradizione che oggiconserva la sua forza supportata dall’innovazione tecnologica: in casa Jasci lavoriamo con la consapevolezza che la produzione debba essere conciliata col rispetto di un’etica di sostenibilità. Da sempre ci facciamo ispirare nel nostro modo di fare impresa.
Così, nel territorio vastese, al confine sud della regione, in una delle zone storicamente più vocate per la viticoltura in Abruzzo – il nostro Montepulciano d’Abruzzo nasce biologico da sempre.
Onoriamo la storia e la tradizione di queste grandi uve e di questi splendidi prodotti così somiglianti ai panorami ricchi e complessi della nostra regione con più proposte di Montepulciano d’Abruzzo, per incontrare sapori e preferenze dei nostri clienti.
Montepulciano d’Abruzzo Jasci: potenza ed eleganza in tante vesti diverse
Scopri i nostri Montepulciano d’Abruzzo Bio:
- Montepulciano d’Abruzzo BIO DOC, macerato per almeno 10 giorni sulle bucce a temperatura costante e poi affinato in botti di cemento e acciaio per una resa fine e un tannino morbido e gradevole. Un vino che può essere consumato giovane e accompagna alla perfezione gnocchi di patate, “sagne e fagioli” (pasta e fagioli all’abruzzese), carni di agnello o coniglio, anche molto speziate o presentate in porchetta.
- Domino, Montepulciano d’Abruzzo BIO DOC Riserva, la riserva base dell’azienda Jasci, che nasce da una selezione di uve di qualità che vengono trasformate e destinate all’invecchiamento. Dopo una dozzina di giorni di permanenza sulle bucce, una pressatura soffice, il mosto viene messo al riposo in botte grande. La maturazione avviene invece in barrique (nuova) dove sosta per 12 mesi, seguiti da altri 6 mesi almeno in bottiglia.
È un vino elegante ma potente, giustamente alcolico (13,5% vol) con profumi di frutti fino alle spezie come liquirizia e cannella. Ottimo con primi con il ragù e arrosti di carne. - Senza Solfiti, Montepulciano d’Abruzzo BIO DOC nasce da una strettissima selezione di uve in campagna e in cantina. Il Montepulciano d’Abruzzo Senza Solfiti è sicuramente un plus per tutti coloro che sono particolarmente attenti alla scelta dei vini o che hanno necessità particolari
- Poema, Montepulciano d’Abruzzo BIO DOC Riserva è la più importante referenza per la linea Jasci vini che rappresenta la massima espressione della tipicità dei rossi abruzzesi della cantina. A differenza di Domino, questo vino passa almeno 2 anni in barrique e almeno 12 mesi successivi a terminare l’affinamento in bottiglia. Un prodotto meraviglioso che esprime tutta la potenza e la personalità che solo un grande Montepulciano d’Abruzzo sa dare.